CMS proprietario o WordPress CMS? Ecco cosa devi sapere
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La domanda "Qual è il miglior cms per siti web?" sembra sempre più complicata, eppure molti venditori ti danno risposte standardizzate: “WordPress è open source e gratuito” oppure “un CMS proprietario è più sicuro e non ti lega all’agenzia”. Ma chi l’ha detto davvero? Spesso lo dicono freelance o agenzie che non hanno mai sviluppato una piattaforma ad hoc e usano WordPress perché è la soluzione più semplice per loro. Ma basta un momento di riflessione in più per vedere che molte affermazioni sul cms wordpress o sui presunti vantaggi del cms proprietario sono dimezzate o addirittura inventate.
È davvero il caso di considerare solo WordPress come cms per sito web?
Molti considerano WordPress cms come la via obbligata. È open source, migliaia di temi, plugin a prezzi bassissimi. Ti vendono un sito WordPress a migliaia di euro, ma poi difendono quel prezzo. Allora ti chiedi: se è così economico e open, perché lo vendono così caro? La verità è che dietro quel “prezzo alto” si nasconde spesso un lavoro fatto male o una manutenzione mensile costosa. Intanto WordPress si deve aggiornare continuamente: ogni plugin, ogni tema, ogni versione richiede interventi tecnici. Se salti un solo aggiornamento di sicurezza puoi rischiare di finire con il sito hackerato o addirittura crashato. Ma questo quasi nessuno te lo dice.
Cosa ne pensano gli studi indipendenti sul confronto WordPress vs custom CMS?
Gli articoli specializzati sulla differenza tra cms open source e custom cms spiegano che un CMS su misura offre migliori performance, meno codice inutile e una sicurezza più gestibile, perché non sei esposto a plugin diffusi e comuni vulnerabilità. Ma senza un team dedicato, questo sistema diventa un incubo: aggiornamenti, bug, compatibilità da gestire internamente.
WordPress resta semplice da usare, ampiamente documentato, basato su una comunità immensa ed è scalabile. Ma proprio queste sue doti lo rendono un bersaglio ambito da attacchi informatici e richiedono manutenzione continua
È vero che WordPress è migliore per la SEO?
No. Questo è uno dei più grandi luoghi comuni. Dire che WordPress è meglio per SEO è come affermare che un robot da cucina rende migliore un piatto. Il vero lavoro SEO sta nei contenuti: nella loro qualità, coerenza, struttura, intento e ottimizzazione tecnica. La piattaforma aiuta, certo, ma se scrivi testi poveri o senza strategia, con Yoast o qualsiasi altro plugin non vai da nessuna parte. La differenza la fa chi costruisce la strategia, non il CMS.
Qual è il costo reale di un sito WordPress?
Molti credono sia un’opzione low cost. Se il plugin è gratuito, il tema costa pochi euro, e installeranno un sito in poche ore. Poi però ti fanno pagare centinaia o migliaia di euro al mese per “manutenzione” che altro non è che aggiornamento plugin, backup e intervento post-hacker. Come mostra un’analisi dei costi di maintenance WordPress, si spendono dai 100 ai 200 € mensili solo per sicurezza e backup. E se salta una compatibilità? Crash. Se salta un plugin? Crash. Serve chi monitora, testa e mantiene.
Se il cliente volesse cambiare fornitore, funzionerebbe?
Una delle paure più comuni è quella del blocco forzato: “se scelgo un CMS proprietario, poi non posso spostare il sito”, oppure “se uso WordPress sono libero”. Ma queste affermazioni sono spesso fuorvianti. La verità è che la possibilità di migrare un sito non dipende dal tipo di CMS, ma da chi te lo ha sviluppato.
Ci sono realtà come la nostra che utilizzano un CMS proprietario sviluppato su misura, eppure ti consegnano tutto il pacchetto completo (database, backend di gestione, frontend completo), permettendoti di spostare il sito su un altro hosting senza perdere alcuna funzionalità, compresa l’area di amministrazione. Tutto, esattamente come avviene con un CMS open source.
Al contrario, esistono anche agenzie o freelance che lavorano con WordPress e che, nonostante la piattaforma sia open source, non ti rilasciano mai davvero il sito: niente accesso FTP, niente database, o ti lasciano solo un backup inutilizzabile se non attraverso di loro.
Il punto, quindi, non è WordPress sì o no, CMS proprietario o open source. Il punto è l’etica professionale. È il modo in cui chi sviluppa decide di trattare il tuo progetto. Se un fornitore vuole legarti, troverà un modo. Se invece ti considera un cliente da accompagnare nel tempo – non da trattenere con la forza – costruirà il sito in modo trasparente, libero e realmente tuo.