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ChatGPT SEO: una rivoluzione? Dipende da chi lo usa

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Oggigiorno non c’è corso, post, reel o articolo che non urli al miracolo: "Fai SEO con ChatGPT in 10 minuti", "Scopri i prompt segreti per posizionarti su Google". Fermiamoci un attimo. ChatGPT è uno strumento potente, sì. Ma come ogni strumento, non lavora da solo. E se pensi che basti chiedergli “scrivimi un articolo SEO per scarpe da trekking” per scalare la SERP, ti stai mettendo comodo sulla corsia lenta del web.

Quello che serve è una strategia SEO chiara, basata su obiettivi, dati reali, ricerche di keyword e analisi della concorrenza. Altrimenti, è come chiedere a un robot da cucina di farti vincere Masterchef: ti taglia le cipolle, ma la stella Michelin non te la dà.

ChatGPT SEO: una rivoluzione? Dipende da chi lo usa

Ma quindi, ChatGPT funziona per la SEO?

Sì, funziona, se usato bene. ChatGPT è una mano preziosa per chi si occupa di SEO in modo strutturato. Non è un consulente, ma un collaboratore velocissimo, instancabile e disponibile 24 ore su 24. Ti può aiutare a:

  • generare idee di contenuto su cluster tematici legati alle keyword

  • scrivere bozze di testi SEO-friendly, da rivedere e ottimizzare

  • fare brainstorming di tag title e description

  • riscrivere paragrafi poco chiari

  • creare sitemap di contenuti coerenti per un blog o una sezione del sito

Ma senza dati, senza Search Console, senza uno studio delle intenzioni di ricerca, tutto questo non basta. È marketing-cosplay.

SEO ChatGPT: perché non è magia e non sostituisce l’esperienza

Quando parliamo di SEO con ChatGPT, il vero errore è pensare che basti un prompt per ottenere testi già pronti a indicizzarsi. Quello che esce è linguisticamente corretto, magari anche leggibile e con il tono giusto, ma manca di una cosa fondamentale: l’aderenza al search intent reale.

Il modello non ha accesso ai dati in tempo reale della Search Console, non fa audit tecnici del tuo sito, non sa quali URL generano impression ma zero clic, e soprattutto… non ha una strategia SEO tua. Ha la sua, generalista.

Ecco perché un consulente SEO serio, oggi, usa ChatGPT ma non ci delega il cervello. Lo integra. Lo guida. Lo corregge.

I prompt SEO con ChatGPT funzionano? Solo se sai cosa chiedere

Scrivere “scrivimi un articolo SEO su dentista a Monza” non è un prompt strategico. È un esercizio linguistico. Per avere un risultato utile, devi:

  • sapere quale parola chiave vuoi presidiare e che tipo di contenuto serve

  • conoscere la concorrenza che presidia quella keyword

  • aver già una struttura pensata in base al search intent

  • fornire a ChatGPT contesto, link di riferimento, brand tone of voice

E poi rileggere, correggere, raffinare. Il contenuto che ne esce può essere una buona base, ma va rielaborato da un umano con occhio SEO.

Se ti stai chiedendo come impostare prompt davvero efficaci, possiamo parlarne. Senza moduli, form o clickbait: ci scrivi e si ragiona.

Google e ChatGPT: è vero che penalizza i testi AI?

Domanda che arriva spesso. Google non penalizza i testi scritti con AI in sé. Penalizza i contenuti inutili, duplicati, privi di valore. E purtroppo una grande fetta di articoli generati con ChatGPT cadono proprio lì dentro.

Il problema non è tanto se hai usato GPT o no, ma se stai rispondendo a una query reale, se stai offrendo qualcosa in più rispetto a chi è già in prima pagina e se lo stai facendo meglio.

Un consulente SEO che usa ChatGPT con metodo può velocizzare la produzione di contenuti, certo. Ma non può mai rinunciare all’unicità, all’intento e alla struttura strategica.

Posso fare SEO in autonomia con ChatGPT?

La risposta è: dipende da dove vuoi arrivare. Se il tuo obiettivo è posizionare qualche articolo su keyword long tail con bassa concorrenza, forse ce la fai anche da solo. Se invece vuoi creare una presenza solida, migliorare l’autorità del tuo dominio, generare lead qualificati e tenere testa ai competitor veri… allora ti serve una strategia completa, di cui ChatGPT può essere un ingranaggio, non il motore.

C’è poi un altro tema: la SEO non è solo contenuto. C’è la parte tecnica, la struttura del sito, i backlink, l’analisi della user experience. GPT lì non ti aiuta. Non sa nemmeno se il tuo sito carica in due secondi o in dieci.

Se pensi che ChatGPT possa diventare il tuo consulente SEO personale, fermati un attimo. Parliamone, se vuoi.

ChatGPT e SEO: serve una visione, non solo uno strumento

La SEO con ChatGPT funziona quando c’è un cervello dietro che sa dove vuole arrivare. Serve chi sa leggere i dati, progettare una strategia, capire quali contenuti servono davvero al tuo pubblico. Solo dopo entra in scena ChatGPT, per velocizzare, ispirare, suggerire.

Pensare che ChatGPT possa sostituire una consulenza SEO è un po’ come comprare un drone e pensare di girare un film da Oscar. Può aiutarti a vedere le cose da un’altra prospettiva, ma senza regia, resta solo un bel volo panoramico.

Se stai lavorando alla tua strategia SEO e vuoi capire come integrare ChatGPT in modo intelligente, puoi scriverci. Giusto per confrontarci su idee e obiettivi. Senza pressioni.

Dietro ogni progetto c’è una storia. Qui trovi alcune aziende, professionisti e realtà con cui abbiamo scelto di lavorare fianco a fianco. Nessuna lista infinita, solo chi ha creduto in noi e insieme ha trasformato idee in risultati concreti.

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