Piano editoriale: cos’è e perché serve davvero?
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Hai “qualcosa da dire” sui social o sul blog aziendale, ma senza una strategia finisci a pubblicare un po’ a caso o solo quando ti viene in mente. È qui che entra in gioco il piano editoriale, quell’asse strategico che trasforma contenuti in risultati.
Ma che cos’è esattamente un piano editoriale nel 2025, quando tutto corre veloce, i canali sono tanti e il SEO, la SEO content strategy, la SEO semantica e la SEO indicizzazione richiedono continuità? In poche parole, è il documento che ti dice cosa pubblicare, quando, dove e perché.
C’è chi lo chiama progetto editoriale, chi ped marketing, chi semplicemente piano social o piano editoriale digitale, ma alla fine stiamo parlando di un unico concetto: la pianificazione editoriale strategica, capace di tenere insieme visibilità, brand identity, SEO e risultati concreti.
Come fare un piano editoriale in dieci mosse? Oops, niente elenchi...
Hai presente quegli articoli stile "10 passi per creare un piano editoriale"? Li odi. Io pure. Quindi ti racconto la mia versione senza numeri, ma passo dopo passo.
Per prima cosa devi capire chi sei e cosa vuoi comunicare. Se vuoi emergere come punto di riferimento, come autorità nei tuoi servizi o come voce autentica nel tuo settore. Questo influenza il tono, i canali (social, blog, newsletter) e i tempi.
Poi devi sapere a chi parli (buyer personas, se ti piace chiamarle così): PMI, aziende strutturate, magari realtà che desiderano fare un salto strategico nel web. Serve insomma qualcuno che capisca l’importanza del posizionamento sito web e dell’ottimizzazione SEO sito.
Una volta che sai ciò, arriva il momento di incrociare i contenuti con le azioni SEO. Qui entra in gioco il piano editoriale SEO, ovvero il piano che mette insieme tematiche utili al tuo pubblico, parole chiave scelte con cura, intenti di ricerca precisi e formato dei contenuti: articoli, video, post, storie, infografiche…
Infine, serve un calendario vero e proprio. Non per forza un Excel rigido, ma un documento operativo che ti permetta di sapere quando pubblicare, chi verifica, chi scrive, chi approva e – cosa molto importante – come misuri i risultati: visite, interazioni, contatti, condivisioni social.
Fare un piano editoriale è una cosa seria, non serve farlo una volta sola ma va rivisto continuamente. Serve chi lo gestisce, lo modella e lo mantiene coerente nel tempo.
Piano editoriale social: serve davvero? E cosa lo rende diverso?
Se ti stai chiedendo se i piani editoriali valga la pena farli anche solo per i social (Instagram, Facebook, LinkedIn…), la risposta è sì. Il piano editoriale social è diverso dal piano per il blog o il sito, ma allo stesso modo strategico.
Su social serve coinvolgimento, estetica, dialogo, community. Il post diventa carosello, la storia è un contenuto temporaneo ma potente. Magari hai bisogno di un Reel, un video breve, uno snippet. Ecco perché il progetto editoriale per i social richiede cura visiva, scelta dei formati, chi li produce (video maker, grafici, copywriter) e come li pompi e monitori (engagement, follower, reach).
Quello che conta è che tutto parli lo stesso linguaggio di brand e SEO. Se il tuo obiettivo è migliorare il posizionamento sito Google, ogni post social può rimandare a pagine o blog ottimizzati, generando segnalazioni, condivisioni, link indiretti. Questo è il piano editoriale SEO che incrocia i lavori per il sito e i social.
Come creare un piano editoriale efficace?
Non serve saper programmare in Python, ma serve metodo e competenza. Il piano editoriale efficace nasce da alcuni fondamentali: analisi dei competitor, ricerca delle parole chiave, scelta dei topic calendarizzati, formati adeguati, canali appropriati, autorevolezza nel copy.
Chi lavora con un’agenzia posizionamento sito web professionale come la nostra ha una marcia in più perché abbiamo metri di misurazione e strumenti per analizzare il posizionamento sito nei motori di ricerca, la risposta degli utenti e la SEO indicizzazione.
Abbiamo un approccio che coniuga creatività e performance: se vuoi creare un piano editoriale, non basta scegliere una serie di argomenti, serve una struttura di contenuti orientata alla SEO semantica, che parli alle intenzioni di ricerca degli utenti con keywords che hanno volume e rilevanza e che siano coerenti con la tua strategia di posizionamento del sito.
Qual è un buon esempio di piano editoriale?
Immagina che tu venda consulenza aziendale e voglia migliorare il posizionamento del sito Google. Un piano editoriale SEO potenzialmente valido include articoli dedicati alle problematiche delle PMI, case study, guide pratiche, interviste, aggiornamenti normativi e visual contenuti per LinkedIn o YouTube.
Ogni contenuto ha il suo obiettivo: far crescere l’autorevolezza, posizionare parole chiave specifiche, intercettare intenzioni di ricerca, coinvolgere le persone sui social. Tutto pianificato con una cadenza regolare, un tono coerente, contenuti diversi e un calendario condiviso tra reparto interno e agenzia.
Perché serve tempo e professionalità?
Il piano editoriale non si improvvisa. Serve competenza tecnica nel SEO content writing, capacità analitica per interpretare i dati, esperienza creativa per sviluppare formati vincenti e un approccio strategico che spinga i risultati nel tempo. E ovviamente serve tempo di esecuzione.
Per un imprenditore focalizzato sul business, delegare il piano editoriale a un’agenzia posizionamento SEO significa liberare risorse interne, avere una strategia continua e ottenere risultati visibili in termini di traffico, contatti, branding.
Quando serve un agenzia per fare il tuo piano editorial?
Se sei una PMI o una realtà strutturata, è probabile che tu non abbia internamente tutte le figure necessarie: content manager, SEO specialist, grafico, video editor, social media manager. Servono competenze trasversali che difficilmente convivono in una sola persona.
Un’agenzia posizionamento sito web con esperienza come Figure Creative può affiancarti con processi semplificati, strumenti dedicati, report condivisi mensili, analisi continue della visibilità e del ranking. Non una semplice lista di articoli, ma un vero progetto editoriale che lavora su brand, SEO, traffico e risultati.